LIFE STYLE: Un tavolo x2

Intervista a Carlo, lo Skipper di Varazze

Avete presente quando prenoti in un ristorante un tavolo, e poi arrivata sera tardi, ti ritrovi a parlare con il titolare che si siede al tuo tavolo e ti parla di lui e delle sue esperienze? Le interviste di VELAGOURMET hanno quel sapore, un racconto a tarda sera fatto di ricordi e passioni vissute.

“Un tavolo x2”
Oggi siamo qui a Varazze per un’intervista molto speciale con Carlo, uno skipper che da 15 anni vive sulla sua barca. Carlo, grazie per averci concesso questa opportunità, e devo dire che il pranzo che hai preparato è davvero delizioso!

Innanzitutto, Carlo, come hai preso la decisione di vivere sulla tua barca a vela?

Carlo: È stata una decisione che ha radici profonde nella mia passione per il mare e la libertà. Ho sempre amato la vela sin da giovane, e quando ho avuto l’opportunità di acquistare la mia barca, ho deciso di seguirne il sogno.

Sicuramente hai incontrato molte sfide nel corso di questi anni. Quali sono le difficoltà principali che affronti ogni giorno?

Carlo: Sì, la vita in barca può essere impegnativa. Una delle sfide principali è l’adattamento costante alle condizioni meteorologiche e alla solitudine. Inoltre, la manutenzione della barca richiede molta attenzione e impegno. Infine, trovare rifornimenti e servizi nel porto può essere complicato a volte.

Capisco. Ma non deve essere tutto negativo. Quali sono gli aspetti più gratificanti di questa scelta di vita?

Carlo: Assolutamente, ci sono molti aspetti positivi. La sensazione di libertà è incredibile. Posso svegliarmi ogni mattina con una vista diversa, esplorare nuove destinazioni e godermi la tranquillità del mare. La connessione con la natura è impagabile.


Parlando di cibo, immagino che la vita in barca ti abbia insegnato a cucinare in modo creativo. Qual è il segreto dietro il piatto gustoso che ci hai preparato oggi?

Il segreto sta nell’utilizzare ingredienti freschi pescati direttamente dal mare. Questi frutti di mare sono la base di molte delle mie ricette. La semplicità è la chiave, con un tocco di spezie ed erbe aromatiche che trovo lungo la costa.

Oltre ai pasti, immagino che ci sia una forte connessione tra il cibo e la vita in barca. Puoi raccontarci un po’ di più su come ti approvazioni e come gestisci l’alimentazione durante le tue navigazioni?

Carlo: Certamente. Durante le lunghe navigazioni, prestare attenzione alla scorta. Mantengo un buon approvvigionamento di cibo a bordo, come cereali, riso, pasta e conserve. Inoltre, cerco di pescare il più possibile per avere pesce fresco. La barca è dotata di un piccolo frigorifero, ma deve prestare attenzione al consumo di energia.

Vivere sulla barca ti offre sicuramente una prospettiva unica sulla freschezza e l’autenticità degli ingredienti locali. Oltre al cibo, quali sono le tue esperienze culinarie più memorabili durante le tue navigazioni?

Carlo: Le esperienze culinarie più memorabili sono state durante le soste nei piccoli porti e villaggi lungo la costa. Ho avuto l’opportunità di assaporare piatti tradizionali preparati dai locali, piatti che rappresentano veramente la cultura del luogo. È un modo fantastico per scoprire la cucina regionale.

Ultima domanda, Carlo. Dopo 15 anni di vita in barca, rifaresti questa scelta?

Carlo: Assolutamente, non cambierei nulla. La vita in barca a vela mi ha insegnato tanto, mi ha fatto crescere come persona e mi ha regalato esperienze uniche. È la mia passione, e non la cambierei per nulla al mondo.

Giovanna La Feltra: Infatti, le tradizioni culinarie locali possono essere un vero tesoro da scoprire. Carlo, ti ringrazio ancora per questa gustosa intervista e per il pranzo straordinario. È stato un piacere passare del tempo sulla tua barca a vela e ascoltare le tue storie. Alla prossima!

Carlo: Grazie a te, Giovanna. Alla prossima e buon vento!

Giovanna La Feltra